Scritta quando l'Accademico Ermete le ha soffiato la palma del secondo enigma dei Ragguagli di Corpo Bas(s)o.
Con le ali già calate
va l'altero mio uccellino:
confidava nel tubone
ma gli resta nel becchino
solamente per dispetto
un minuscolo vermino.
Camena
Venerdì 8 aprile 2005
Camena, usignoletto delle Muse
che grazia hai ne li gesti e ne' contegni
così come le dame un tempo aduse
a scriver versi de li modi degni,
assai mi dolgo che l'ale, funesto,
piegò sopra la preda tubiforme
Ermete, quale nibbio, e ratto e lesto
del papero si mise dietro l'orme
facendo il rossignolo e ogni uccellino
del bosco dottoral purtroppo fesso.
Sappiate orbene tu e il tuo amante fino,
il Nicolao che il cor t'ha fatto d'esso,
che il tubo, che comprai pel lavandino,
tagliato e decorato ho da me stesso.
Tremone
Sabato 9 aprile 2005
In risposta al tuo sonetto,
buon Tremone, mio diletto,
qualche rima ingarbugliata
d'isosillabo giocata,
sol per dirti con rispetto
che il tuo verso ha grande effetto,
ma che sfugge, tuttavia,
alla dolce mia mania,
di risolvere sciarade,
di trovarsi in fresche strade,
labirintici e novelli
monelleschi indovinelli.
Ed al fin della tenzone
fregerommi in emozione
di mostrare, ma che bello!,
un geniale e nuovo orpello
poietato dalla mano
di sì abile artigiano!
Camena
Lunedì 11 aprile 2005
Quale tela superba, in vispa rima
m'hai tu tessuto, frutto della spola
di tessitrice d'assai fine scuola,
opra d'ingegno, e di sottile lima!
E piu' grato mi giunge ancor tuo verso
perché non aspettato, ov'io sovente
scrivo costretto da occasione urgente,
e in mille enigmi ho Apollo - ahimè - disperso...
Aguzza ora l'ingegno, alma pulzella,
perché pria che Titone forse e Aurora
salgan sul carro, omai la Musa bella
di sua fucina avrà già tratto fora
ingarbugliata sciarada novella,
dopo per me impaziente troppa mora.
Tremone
Giovedì 21 aprile 2005