Michela Rosellini, Paucorum in usum? Travagli di un editore critico nell’epoca della post-verità
Questo contributo propone una riflessione sull’appropriatezza e sulla maggiore efficacia del metodo stemmatico (o genealogico), rispetto ad altri metodi di più recente diffusione, per l’edizione scientifica di testi di cui l’originale sia perduto. Anche il principale limite insito nel metodo, la sua inapplicabilità per scritti non esclusivamente tràditi per via verticale, può essere aggirato se si determinano particolari condizioni, quali quelle che caratterizzano la trasmissione dell’Ars grammatica di Prisciano. Lo stu- dio delle tradizioni e dei singoli testimoni viene considerato in ogni caso funzionale anche, o soprattutto, alla ricostruzione del testo nella forma più vicina possibile all’originale.
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