Angelo DelGrosso, Simone Marchi, Emiliano Giovannetti, Federico Boschetti, Vantaggi dell'Astrazione attraverso l'Approccio Orientato agli Oggetti per il Digital Scholarly Editing
La comunità delle Digital Humanities (DH) sta diventando sempre più inclusiva, non solo nei confronti di gruppi di ricerca in ambito computazionale, ma anche nei confronti delle comunità che praticano le discipline umanistiche con metodi non digitali, con le quali nel passato c'era un difetto di comunicazione. Grazie a questo dialogo ritrovato, è necessario che l'umanista digitale accolga le esigenze di questa allargata multidisciplinarietà. Le DH sono chiamate quindi ad essere sempre meno autoreferenziali e sempre più attente a definire metodi che producano risultati rilevanti per le discipline tradizionali. La collaborazione fra umanisti e informatici, spesso con l'intermediazione degli umanisti digitali, è ormai un fatto assodato e porta a progetti collaborativi che promuovono l'interoperabilità delle risorse ma non garantiscono generalmente la riusabilità delle componenti software e la personalizzazione delle implementazioni. Infatti, gli strumenti realizzati all'interno di progetti collaborativi difficilmente riescono a recuperare moduli sviluppati in altri progetti complementari, limitando sensibilmente la possibilità di cooperare senza pesanti adattamenti e ristrutturazioni del software. Per affrontare questo stato di cose, è necessario dunque lo sviluppo di modelli condivisi, astratti e formali finalizzati alla costruzione di strumenti flessibili, estendibili e riusabili rivolti allo studio filologico del testo (fra gli altri cfr. Boschetti e Del Grosso 2015). Proprio in questa direzione stanno andando le grandi iniziative infrastrutturali quali DARIAH 1 , DiXIT 2 , CLARIN 3 , TAPOR 4 , DiRT 5 , impegnate inizialmente nella catalogazione delle risorse, degli strumenti e alla descrizione dei desiderata (requisiti utente). E' quindi opportuno procedere verso la definizione di un processo community-driven volto alla formalizzazione di tipi di dato astratti (Gabbrielli e Martini 2010; in inglese: Abstract Data Type, ADT) in grado di standardizzare i requisiti raccolti. 1 http://dariah.eu 2 Abstract taken from: https://www.academia.edu/30416950/Vantaggi\_dellAstrazione\_attraverso\_lApproccio\_Orientato\_agli\_Oggetti\_per\_il\_Digital\_Scholarly\_Editing
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