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Alexander Platz, auf wiedersehen!
C'era la neve:
"Faccio quattro passi a piedi
fino alla frontiera" - "Vengo con te".
Franco Battiato, Alexander Platz,
Playlist
02.45. Levataccia per essere all'aeroporto di Palermo alle 5 di mattina.
Scalo a Rimini. Filippo, in aeroporto, non capisce cosa gli dico e risponde: "Cosa? Devi fare la pipì? Anch'io!"
12.15. In albergo a Berlino: Ibis Berlin Mitte.
14.30. Dopo una mala mangiata dal Burger King dell'Alexanderplatz, Roberto conduce una stanca brigata verso una lunga camminata da Alexanderplatz verso est, in direzione Potsdamerplatz.
L'ironia di Raffaele mena fendenti a dritta e a manca.
Spazi verdi in pieno centro, a Mitte. Dimensioni grandiose. Statue di Marx, Engels e Massimiliano.
15.00. Università Von Humboldt. Luogo del rogo dei libri. L'omino del semaforo col cappello (Ampelmann) nell'ex Berlino Est.
15.30. Porta di Brandeburgo. Un tizio vestito da soldato sovietico con bandiera e un altro vestito da soldato americano, anche lui con bandiera. Musica del Favoloso mondo di Amélie. Basta poco, e posticcio, per creare un'atmosfera.
16.00. Roberto tira come un treno. La truppa arranca. Dopo breve pausa sotto gli alberi, Memoriale dell'Olocausto.
16.20. Gelataio immigrato qui da Trapani, con camioncino vicino il monumento, avverso alla costruzione del monumento stesso con soldi pubblici.
Sostiene che dietro ci sia "un ebreo" non meglio specificato, che il terreno sia costato moltissimo allo stato e che ne abbiano fatto un cimitero (il che non è vero) mentre i morti ebrei qui non ci sono mai stati. Non mi pare che abbia capito molto del monumento.
16.45. Potsdamerplatz. La ricordavo più impressionante. Resti del muro di Berlino portati qui dalla loro collocazione originaria. Gomme da masticare attaccate a mo' di lucchetti sul ponte Milvio a Roma.
17.00. Sony Center. Roberto, io e Gabriele al Museo del cinema e della televisione. Tutti gli altri allo Starbucks per rallentare i ritmi. Appuntamento per riunirsi alle 18.30 davanti all'Imax del Sony Centre.
Museo del cinema e della televisione. Allestimento molto interessante. L'unica cosa bella dell'essere ignorante è che si può sempre ignorare. Il film Metropolis è patrimonio mondiale dell'Umanità patrocinato dall'Unesco. Si progetta una serata tedesca, tornati a Palermo, a vedere L'angelo azzurro da Roberto con Gabriele, che, come me, non l'ha visto.
19.00. Grandi conti e confusione per comprare i biglietti giornalieri dei mezzi pubblici.
19.30. I soliti problemi per trovare un posto in cui cenare tutti. Infine ci dividiamo in tre gruppi: pizzeria, piccola Brauhaus, grande Brauhaus (cioè Brauhaus Lemke). Dove dietro ai boccali di birra volano rime ispirate.
22.30. Finalmente in camera.
09.30. In strada verso il Pergamonmuseum. Bella giornata.
10.30. Entrati al Pergamonmuseum. Entrata gratuita anche senza prenotazione: poi dicono che i tedeschi non sono flessibili.
11.15. Continua la lunga visita all'Altare di Pergamo. I ragazzi di terza si vanno sedendo, nonostante le pur interessanti spiegazioni di Filippo: peccato. Porta di Mileto.
In quste sale, impressionanti nuove scenografie care alla Germania dell'Ottocento costruite con materiali antichi: rapporto con l'antico, uso dell'antico.
12.00. Pausa nell'Isola dei musei, sul prato tra il Duomo e l'Altes Museum.
13.00. Pranzo al ristorante prudentemente prenotato da Roberto: Deponie. Birra generalizzata. Grandi conti alla fine perché i ragazzi decidono di pagare ognuno per quanto ha mangiato invece che alla romana.
14.45. Da Starbucks su Friedrichstraße.
15.00. Nella più grossa libreria di Berlino, la Dussmann.
C'è una grossa sezione per gli audiolibri. Roberto dice che solo in Italia non ce n'è una nelle librerie. Ecco perché è così difficile trovare audiolibri in italiano su Internet.
16.15. Fontana in stile macerie nella zona dello Zoo di Berlino. Entriamo prima all'acquario collegato allo zoo. Ovunque ci sono ingressi gratuiti o, come qui, fortemente ridotti per le scuole. L'acquario, che incanto. Rettilario. I serpenti tendono a stare nascosti. Insettario. C'è cli fa gli scherzi ai ragazzi facendoli saltare in aria toccando loro i capelli davanti alle nicchie degli insetti.
18.45. KaDeWe.
Sesto piano: molto cibo; una festa per gli occhi, ma pochi odori. Il cibo però non si mangia solo con gli occhi.
20.00. Appuntamento fuori dal centro commerciale. Ci separiamo. Io, Roberto, i due Nicola, Gabriele, Joseph, andiamo in un ristorante indiano che conosce Roberto e si dimostrerà buonissimo (con una cameriera molto carina che mi ricorda la migliore amica di mia sorella). Gli altri vanno all'Irish Pub dell'Europa-Center. Davanti al quale i tifosi della squadra di Berlino, l'Herta BSC, festeggiano la vittoria sul TSV München 1860 (con cui sono stati promossi in Erste Liga) facendo un chiasso ben poco tedesco. Che infatti non manca di convincere la Polizia che è il caso di schierarsi tutto intorno. Non vediamo l'esito della scena perché entriamo nell'Europa-Center a raggiungere gli altri. Irish Pub: musica rock dal vivo.
23.00. Quando ne usciamo, fuori dall'Europa-Center c'è ancora la festa per la promozione in serie A, e la polizia sta portando via un tifoso arrestato. Uno dei poliziotti riprende tutto con una videocamera.
23.15. In metro verso l'hotel.
07.30. Sveglia impietosa. L'appuntamento è per le nove, fatta la colazione, pronti per partire verso la Gemäldegalerie.
Roberto aveva previsto cinque, incluso quello ebraico, ma gli altri accompagnatori l'hanno convinto a più miti consigli. Sono però ancora in corso le contrattazioni sul Museo d'arte medievale.
09.30. In metro verso la Gemäldegalerie. Discorso tecnologico con Beppe.
10.15. Alla Gemäldegalerie. Roberto, accompagnato da Guglielmo, parlamenta gagliardamente con la biglietteria.
Jan Vermeer, Giovane donna con collana di perle. Allestimento del museo: struttura costruita appositamente nel 1998. Ci sono salette laterali con ampie finestre-balcone con luce naturale ed eleganti panche per sedersi e discutere, come stanno facendo le due persone accanto a me, su qualche pittore che, guardacaso, non conosco.
Bagni pubblici del museo: premendo una seconda volta lo sciacquone si ferma l'acqua. Ecologia tedesca. Si conferma che i bagni sono il luogo più interessante per capire un popolo.
13.15. Spesa al supermercato alle Arkaden vicino Potsdamerplatz.
14.30. Pranzo sull'erba in zona. Due si inseguono intorno al gruppo dei ragazzi stesi sull'erba per infilarsi un cubetto di chiaccio sotto la maglietta.
15.30. Roberto va con uno sparuto gruppo di intellettuali subito all'esplorazione della città, senza meta precisa. Il resto di noi inizia un lupus in tabula avvincente, al di fuori di qualunque forma di razionalità, in cui la gloriosa squadra dei lupi (io, Federico, Alessandro e Raffaele) trionferà (e Filippo morirà subito).
17.00. Anche il nostro gruppo riparte per un giro. Direzione: Checkpoint Charlie. Incontriamo il Palazzo del Ministero delle Finanze, un pezzo di muro dietro il quale c'è una mostra Topografia del terrore, sul nazismo. Mi dicono che in questo punto il muro è ancora quello autentico.
Lo stesso Palazzo che oggi ospita il Ministero delle Finanze ha attraversato tutta la storia tedesca del Novecento: sede del Ministero dell'areonautica nazista, poi sede dell'autorità militare russa alla fine della Seconda guerra mondiale e luogo in cui è stata fondata la DDR, infine sede del Ministero delle Finanze nella Germana riunificata (che ha appunto nell'economia, non nella politica internazionale, il suo punto di forza).
18.15. In marcia, ancora verso il Checkpoint Charlie.
Sia io sia Alessandro abbiamo gli occhi un po' sulla strada, un po' sullo smartphone. Io per scrivere questo diario di viaggio. Lui sulla realtà aumentata dell'iPhone, che ci guida perso il Checkpoint.
18.40. Mancato l'appuntamento col gruppo di Roberto alla cioccolateria, siamo al Checkpoint Charlie. Enorme cartello pubblicitario dell'iPad 2.
Pezzo aggiunto da Filippo a questo diario a tradimento impossessandosi del cellulare con cui lo scrivo:
Filippo ce l'ha, ma lui è un grande! Anche alessandro è un grande. Vorrei essere come loro, ma ancora non riesco!
19.00. Alla cioccolateria Fassbender & Rausch ritroviamo Roberto e gli altri.
Giacomo ordina una cioccolata col rum e gli chiedono il documento. Pensiamo scherzi. Scopriamo che fanno sul serio. Io e poi Filippo restiamo stregati dai giochini che Alessandro ha sull'iPhone (Train Conduct e poi Fruiti Ninja). Si raccoglie un piccolo pubblico di ragazzi che guardano Filippo giocare. Le cameriere sono scandalizzate dal nostro tono di voce, per quanto il nostro comportamento, secondo gli standard italiani, si possa considerare poco meno che